Andy Warhol, L’ultima cena, serigrafia da foto, ritoccata, serie di 60 rielaborazioni (particolare), Palazzo delle Stelline, Milano 22 gennaio 1987.

L’arte

Nel 1987, a Milano, per una mostra d’arte mostra presso il convento detto «delle Stelline», fu chiesto a Warhol di realizzare alcune opere sul tema de L’Ultima Cena.  L’opera Sixty Last Suppers è uno dei più grandi e complessi lavori del progetto. Ultimo di una lunga sequenza di icone ripetute in serie tra le quali Jackie Kennedy, Marilyn Monroe, Elvis Presley, e  Monna Lisa dello stesso Leonardo. Il dipinto si concentra sull’immagine di uno spazio architettonicamente incorniciato – la sala della cena – piuttosto che su una singola figura iconica. Leonardo realizzò la pittura murale ad olio fra il 1494 e il 1498, quando Ludovico Sforza commissionò a Leonardo un grande dipinto destinato al refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie a Milano. L’episodio avvenne nella sala del Cenacolo in Sion, e la scena dipinta descrive il momento in cui Gesù rivela ai discepoli l’imminente tradimento, concomitante il grande miracolo dell’Eucarestia.

Il maestro della Pop Art utilizzò la fotografia in bianco e nero del Cenacolo di Leonardo: la sobria foto in bianco e nero de L’Ultima Cena venne ripetuta 60 volte in modo che, a distanza, la tela serigrafata apparisse come un edificio modernista con la sua griglia di  unità di identiche dimensioni. Warhol, attraverso la ripetizione delle immagini trattate a sovrapposizione di colori diversi, esplora i dettagli riproducendo figure singole o gruppi con variazioni nell’orientamento, nella scala e nel colore.  Così l’artista traspone il messaggio spirituale dell’opera leonardesca in un’ossessiva rimeditazione in presa diretta, “istante per istante”: questa ricerca conferma la sua vita religiosa, che fu divulgata dopo la sua morte sopravvenuta un mese dopo l’esposizione di Milano. The Last Supper rappresenta l’ultima dimostrazione del genio dell’artista che concretizza una curiosa coincidenza fra la sua produzione artistica e la sua religiosità. Questi dipinti serigrafati testimoniano un profondo coinvolgimento con l’intenso e spirituale capolavoro leonardesco.

Infatti, misteriosamente premonitore, The Last Supper fu l’ultimo progetto di Warhol, e in quanto tale funge da eloquente testimonianza dei principi che ispirarono la sua intera carriera artistica. 

Intro

Il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, è Cristo-cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua. 
L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”. Se guardo a me stesso, mi trovo sempre piccolo, imperfetto, peccatore, pieno di limiti. Eppure Dio mi ama, come ama tutti gli uomini, fino a farsi nostro cibo e bevanda per comunicarci la sua vita divina, farci vivere la sua vita di amore. 
L’Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo duemila anni fa. È invece una “scuola di vita”, una proposta di amore che coinvolge tutta la mia vita: deve rendermi disponibile ad amare il prossimo, fino a dare la mia vita per gli altri. Secondo l’esempio che Gesù ci ha lasciato. 

Il vangelo

Lc 9,11-17 Tutti mangiarono a sazietà.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. 
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Post Navigation