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JACQUES TOUSSAINT

progetto per il festival biblico 2017

site specific

al tempio di Santa Corona

(Cripta e Cappella Valmarana)

Vicenza

 

 

 

 

 

Nato a Parigi nel 1947, inizia la sua attività in Italia nel 1971 dopo aver studiato a Parigi all’ Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts.

Dopo le prime mostre in Francia e in Italia, inizia parallelamente ad interessarsi di design e per lunghi anni sarà consulente per alcune importante società italiane di arredamento, come Bernini, Interflex e Matteo Grassi, per la quale crea anche una linea di prodotti e svolge la funzione di art director. Alla fine del 1985 crea il marchio Atelier quale sintesi delle sue precedenti esperienze, per l’edizione di progetti affidati alla cura di giovani designer Hans-Peter Weidmann, Wolfgang Laubersheimer, Hannes Wettstein, designer molto affermati come Toshiyuki Kita, Ross Littell e Verner Panton. Atelier si dedica, inoltre, alla riedizione di progetti firmati da maestri dell’ architettura di livello internazionale come Alvar Aalto, Alfred Roth, Werner Max Moser, Hans Georg Bellmann e Giuseppe Terragni. A partire dal 1993 collabora alla definizione di una nuova collezione di oggetti in carta riciclata per la Arbos di Solagna.
Nel 1997 crea “Glass Works”, una collezione di specchi nata da una ricerca su un materiale antico, il vetro; nel 1998 Connections, una collezione di oggetti artistici che intende sottolineare le connessioni che esistono tra le persone e le cose che hanno influenzato la sua ricerca.

A partire dal 2000, come aveva evidentemente intuito nel 1977 Gillo Dorfles, in un testo critico a proposito di una sua prima installazione, “a dimostrare che le speranze di un’interazione tra architettura ambientale e arti visuali non si possono considerare ancora del tutto spente”, Jacques Toussaint inizia a lavorare su una serie di installazioni in-situ di particolare rilievo e in costante evoluzione nella definizione di spazi che oltre a procurare una forma di straniamento nello spettatore conciliano la meditazione, a partire dalla mostra “Tra sogno e realtà” organizzata dalla galleria Arsenal nello spazio di palazzo Branicki a Bialystok, cui seguono interventi presso la Fondazione Cocchi di Budrio nelle Torri dell’acqua o ancora nella ex-chiesa di San Francesco a Pordenone con la mostra “In Itinere” per approdare ad un importante progetto “…Que du bleu!” a cura di Luigi Cavadini per l’Institut français Milan, negli ampi spazi della galleria di Palazzo delle Stelline.

L’artista, membro de l’Accademia di Francia,  ha presentato più volte i suoi lavori al Museo Casabianca di Malo (Vicenza).
Partecipa a mostre in gallerie e istituzioni in Italia e all’estero. Alcune sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti :

del Denver Art Museum,

Die Neue Sammlung Monaco di Baviera,

del Kunstgewerbemuseum-Berlino,

del museo Nazionale di Poznan (PL)

della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti di Verona.

 

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